VOTO DI SCAMBIO, una piaga della democrazia, tenuta aperta da chi la dovrebbe curare!

Inutile girarci intorno: il voto di scambio in Italia è sicuramente una prassi.
Anche se “illegale”, immorale, rovinoso e controproducente in primis per se stessi, dal momento che chi scambia il proprio voto si mette automaticamente nella posizione di essere ricattabile, si scopre che questa pratica è ampiamente diffusa ed avviene nelle maniere più varie e fantasiose.

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In questi giorni di accesa propaganda politica, a ridosso di una ennesima elezione che difficilmente porterà a cambiamenti sostanziali e rilevabili in positivo, nel panorama amministrativo italico, rispunta fuori in più occasioni l’annosa questione del voto di scambio.

Il VOTO DI SCAMBIO è una ulteriore piaga della già finta democrazia che abbiamo in Italia ed è tenuta aperta proprio da chi la dovrebbe curare, ovvero il cittadino che, pensando al proprio miserrimo tornaconto personale, ancora una volta si svende al suo boia che lo acquista al costo di un pacco di pasta!
… e non è un eufemismo, ma la realtà!
La prova?
Eccola qui: da un’ansa del 25/5/2015 scopriamo che in Veneto una candidata ad una qualche carica politica offre pacchi di pasta con il suo “santino elettorale” stampato sopra.

Evito di riportare foto e ulteriori approfondimenti di questa non-vicenda, tuttavia, proprio ad ulteriore prova di quanto sia radicato questo malcostume, riporto l’audio-interivista “Senza Filtro”, realizzata con Gianluca Contessa che ci racconta come avvengono i vari “IM-BROGLI” e sopratutto, come vengono certificati i voti scambiati.

Gianluca, doppia laurea in economia, ha un passato di attivismo politico vissuto con passione, sin dai tempi della scuola e si definisce un idealista.
Nonostante abbia in seguito ritrattato il suo passato e si sia allontanato dall’attivismo e addirittura dal voto, grazie alla sua esperienza trascorsa in prima persona e per molti anni, Gianluca è stato testimone di vicende che riguardano la questione dei brogli elettorali e del voto di scambio.
Nell’episodio racconta alcune delle modalità con cui possono avvenire, fornendo spunti che possono aiutare alla comprensione di eventuali irregolarità chi è coinvolto in prima persona nelle operazioni di voto, che viene spronato da Gianluca a vigilare ed eventualmente denunciare questi fatti qualora li riscontrasse.

Vorrei concludere con la frase che ho postato allegandola all’ansa citata nell’articolo:
Chi scambia il suo voto per un pacco di pasta, per me tanto vale: un pacco di pasta.

Grazie a chi non si è mai venduto e se qualche volta lo ha fatto si è poi ravveduto!

Emanuele Nusca

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