L’INGANNO DEMOCRATICO: SE NELLE STANZE DEI BOTTONI I BOTTONI NON CI SONO PIU’ DOVE SONO FINITI? CHI LI CONTROLLA? COME HANNO FATTO A SMONTARLI?
L’editoriale che seguirà è una gentile concessione di Sabato Scala, ricercatore e divulgatore, che fa un punto per me molto condivisibile sulla questione della gestione del potere nelle varie strutture piramidali.
Prima però vorrei proporvi 2 slide che proietto durante le conferenze informative, che mostrano come dovremmo cambiare totalmente schema nel rapporto l’uno con l’altro, aumentando le connessioni tra noi abitanti della Terra in congiunzione con la Terra, il nostro Pianeta Madre.
Le differenze sono lampanti nelle due diverse visualizzazioni.
Nel primo schema ci siamo noi tutti uguali e uniformati al sistema di potere e controllo che ci riconosce differenze solamente materiali e/o di status quo.
Tutti ben divisi o vicini solo per convenienza, tuttavia tutti scollegati spiritualmente dal vero senso dell’esistenza che ci pone proprio questa sfida in questo tempo di risveglio: realizzare la nostra disconnessione alla verità e alla bellezza della vita e porvi in qualche modo rimedio, magari cambiando un pochino atteggiamento.
Nel secondo schema invece, ho voluto rappresentare il nuovo paradigma che si sta costruendo e che ci vede tutti interconnessi alla Madre Terra, fieri di manifestare la nostra individualità nel rispetto e apprezzamento delle diversità, seppur consapevoli di essere indissolubilmente connessi in un’ottica di scambio reciproco in una unica unità vivente.
Parecchi dicono che è una utopia perchè “la gente” di qua e “la gente” di là…
E’ sempre “colpa della gente”, ma io rispondo così: TU SEI LA GENTE!!!
TU SEI UN@!
… e continuo dicendo che tu sei l’unic@ che può cambiare se stess@ e trovare altri come te che vogliono realizzare il sogno di un nuovo mondo dove tutti abbiano uguali diritti e doveri e pari opportunità.
In definitiva siamo tutti esseri divini creati e co-creanti della realtà terrestre: siamo noi che possiamo fare la guerra, ma anche la pace!
Siamo solo noi terrestri che possiamo passare da un paradigma di scarsità ad uno di abbondanza e prosperità.
Questo è un fatto, anche se per accertarlo ed esserne sicuri al 100% non resta che trovare il proprio perchè in se stessi, osservando se stessi in primis, in rapporto con tutto il resto.
Solo così si possono scoprire le barriere mentali fatte di credenze, preconcetti e giudizi arbitrari dati spesso senza verifica alcuna, instillati ad arte dal sistema di potere e controllo che in finale si serve di noi stessi per tenerci in gabbie autocostruite, usando il famoso “divide et impera” che ci impedisce di UNIRCI E PROSPERARE NELLA VERITA’!
Così nel piccolo come nel grande, gli schemi nelle figure possono essere scalati e visti anche nell’ottica locale, che sia di continente, nazione, regione, città, quartiere, condominio o famiglia. Ecco che diviene palese la propria responsabilità individuale che, agendo nel piccolo, condiziona anche il grande.
Se la famiglia funziona il condominio ne gioverà, se il condominio è in armonia, così sarà il quartiere e così via.
Per questo penso sia utile distaccarsi un attimino dall’informazione pressante e sempre uguale a se stessa dei media di regime, per recuperare tempo e dedicarsi alla conoscenza richiesta nel momento dal proprio sentire.
Perchè? Perchè i media ci propongono sempre le solite passerelle di pochi “potenti” (in realtà sono individui singoli ed unici come te) che NULLA POSSONO E NULLA MAI POTRANNO OPERARE senza il consenso della grande massa di popolazione che non vive nei governi, ma nei condomini!
Guardando e riguardando ossessivamente le stesse facce alla TV e sentendo gli stessi nomi noi forniamo inconsapevolmente gran parte delle nostre energie a questi personaggi, invece di dare lustro a chi veramente PROPONE VALIDE ALTERNATIVE per i nostri problemi, valutando i progetti e le proposte per quello che realmente sono.
Se si osservano solamente le cose che ci vengono sbattute incessantemente davanti agli occhi non avremo tempo per conoscere altro e limiteremo stupidamente le nostre scelte alle proposte pubblicizzate, invece di cercare QUELLE PIU’ ADATTE PER NOI o, in caso mancassero, PROPORRE A NOSTRA VOLTA LE NOSTRE SOLUZIONI che potrebbero essere di gran lunga le migliori e più risolutive del problema CHE CI RIGUARDA.
– IL PROBLEMA GENERA LA SOLUZIONE –
– PER UN PROBLEMA CI SONO SEMPRE DIVERSE SOLUZIONI –
Ed ora vi lascio alla lettura dell’editoriale di Sabato Scala che analizza la situazione degli schemi piramidali in uso a tutt’ora evidenziandone la fallacità.
E’ proprio ora di cambiare schema e adottare le migliori soluzioni condivise!
Grazie a chi si sta sforzando in tutti i modi per cambiarlo, a chi propone soluzioni e a chi valuterà tutte le proposte senza pregiudizi.
Emanuele Nusca
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[EDITORIALE DEL 26/04/2014 – BASTA EUROPA – BASTA EURO]
L’INGANNO DEMOCRATICO: SE NELLE STANZE DEI BOTTONI I BOTTONI NON CI SONO PIU’ DOVE SONO FINITI? CHI LI CONTROLLA? COME HANNO FATTO A SMONTARLI?
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Con l’editoriale di oggi porterò i risultati di una ricerca personale che ho potuto condurre grazie ad una serie di circostanze fortuite che mi hanno permesso di venire a diretto o parzialmente indiretto contatto con i meccanismi di controllo stratificato di quella che chiamiamo “deocrazia”. L’analisi é stata condotta a partire dai massimi organi politici elettivi del nostro stato Senato e Parlamento, passando per gli organi decisionali di assemblee di ogni tipo, sociali, politiche, sindacali che, almeno sulla carta, sono elette in maniera democratica e trasparente.
In tutti i casi, dal direttivo della associazione culturale su su fino ai vertici della politica ho potuto riscontrare un modello di controllo che aggira la democrazia e mette fuori gioco gli organi direttivi democraticamente eletti, identico ovunque.
Devo ammettere che, a differenza di altre ricerche socio-economico-politico-culturali da me condotte in precedenza, questa é stata davvero semplice ed é stato praticamente evidente immediatamente la “meccanica” con cui in tutti i direttivi da me analizzati, viene aggirato il vincolo democratico e vengono “smontati” i bottoni dalle consolle di quelli che dovrebbero essere gli organi direttivi, di rappresentanza e di garanzia democratica.
So che molto di quanto dirò vi é già noto, ma come ogni ricerca oggettiva impone, a me serviva la verifica diretta.
Qui posto i risultati e l’analisi.
Lo schema che riporto in figura riassume il meccanismo.
Il primo elemento fondamentale perché si instauri la cabina di regia occulta (che si paleserà solo successivamente) é la sussistenza di una situazione di caos iniziale che, pochissime persone, individuano appieno e che si propongono di risolvere attraverso mezzi democratici offrendo i loro “servigi” per mettere su una “organizzazione” secondo regole democratiche solitamente già scritte ed ineludibili. Una situazione di crisi, di qualunque tipo, alimentata o meno artificialmente, con il disorientamento che ne deriva, crea le condizioni giuste perché queste persone, inizino la loro attività.
Inganno democratico
Le persone sono, in generale, legate attraverso la “terna infernale” ovvero un leader (A in figura) controlla in maniera strettissima attraverso vincoli di “amicizia” e mutua dipendenza, due persone (B e C in figura).
Queste due persone, su suggerimento del leader, scelgono due amici strettissimi e fanno lo stesso con lo scopo palese di ricostruire l'”organizzazione” per fare uscire tutti dal caos attuale e giungere a “libere elezioni” con un gruppo “solido e organizzato”.
A catena, sempre con il metodo della “terna infernale” si vengono a creare da un lato i legami e dall’altro i personaggi che si preparano a “governare” il periodo di crisi e portare tutti “fuori dal caos” verso la “rappresentanza democratica”.
E’ evidente che questo gruppo piramidale, assai simile alle strutture del multilevel marketing che proprio questa logica sfruttano, fornirà, al momento giusto, le “liste elettorali bloccate” su cui tutti potranno “liberamente scegliere e votare il candidato”. Dico, ovviamente, liberamente perché di “Libero” non c’è davvero nulla salvo votare ciò che é già deciso della uscire dalle urne.
La piramide viene fatta di persone che, se da un lato vogliono, in buona o cattiva fede dare se stessi alla causa, dall’altro sono vincolate perché, in parte, conoscono il modo “anomalo” con cui la piramide é stata formata e di cui essi stessi sono in parte responsabili, dall’altro, per lo più, ne hanno una visibilità assai ridotta, spesso praticamente nulla. Questa mancanza di visibilità garantisce che il meccanismo cardine dell'”abbiamo insieme deciso” funzioni alla perfezione tanto più quanto la persona della gerarchia piramidale é ignorante in merito alla materia su cui si decide.
Ecco perché, spesso, nelle parti basse della piramide si scelgono persone dal volto più o meno pulito, che siano sufficientemente ignoranti in merito alle materie su cui si andrà a discutere e decidere, ma che sappiano” parlar bene”. Una volta responsabilizzate vengono “agganciate” ed introdotte nella piramide.
In altre parole, sapendo che nessuno conosce bene i legami sebbene sa che ci sono, nessuno conosce bene “la materia su cui si decide e si dovrebbe discutere” e soprattutto nessuno conosce bene le “regole burocratiche”, ecco che gli elementi della catena a più basso livello si trovano spesso di fronte ad frasi del tipo” abbiamo insieme deciso (non si sa chi e quando), come avevamo anticipato, ti ricordi ?(ovviamente spesso non c’è nulla da ricordare), di risolvere il problema X creando un gruppo di studio e decisione fatto da Y,Z e K (di cui il soggetto non conosce nulla salvo forse la faccia e comincia ad intuire che siano parte della piramide che si é creata da qualche parte o che si sta creando)”
In questo modo si giunge ad elezioni con il” gruppo solido e compatto” e con liste bloccate fatte da tutti i membri della piramide. Ovviamente si ci é precedentemente assicuranti che il numero complessivo di quelli che “saranno sicuramente eletti” perché “liberamente”(???) scelti dai votanti, superi la maggioranza nell’organo direttivo rappresentativo che si va ad eleggere.
In questo modo, chiunque sia l’opposizione, non avrà mai alcuna funzione se non quella del rompiscatole di turno che nulla conta e nulla conterà. In ogni caso non c’è problema perché, ovviamente, l’organo rappresentativo si limiterà a ratificare decisioni prese altrove e soprattutto prese in modo che, anche nella struttura piramidale, pochissimo si sappia sul perché sono state prese e da chi. L’unica cosa certa è che la maggioranza (ovviamente la piramide) risponderà compatta e ratificherà quella decisione presa dalla “cabina di regia occulta” fatta di tre persone e che, a loro volta, senza sapere esattamente bene come, sono parte di un’altra piramide fatta da lobby ed interessi specifici.
Ma questo ci porta fuori dallo schema in figura e, per ora, lo tralasciamo.
Il primo ed unico compito delle assemblee direttiva (parlamentari, sociali, sindacali ecc…) nelle quali si dovrebbe discutere, diviene quello di ratificare decisioni prese altrove e prima tra tutte quella della “presidenza”, delle “commissioni direttive”, delle “deleghe” ecc…
Fatto questo, senza ovviamente nessun pericolo che le cose vadano diversamente da come sono state congegniate prima, e dopo aver consentito alle opposizioni di sfogarsi un pò nel inutile dibattito credendo che possono cambiare qualcosa che é già stata decisa prima che la convocazione avesse luogo, si va alle votazioni e si ratificano organi e decisioni rispettando la parvenza della democrazia.
Come nella struttura reticolare di un muro romano, la solidità é data proprio dalla gerarchia dei pesi, così queste strutture, solo in apparenza democratiche, sono solidissime e difficilissime da distruggere perchè non é mai noto il punto di inizio ed il vertice.
Il vantaggio di queste strutture é che alla fine, ciascun elemento, che sia di maggioranza o di opposizione, che appartenga a questo o a quel livello dlela piramide, o che sia un semplice elettore ma anche un astenuto avrà mai la forza di ribellarsi per due motivi:
1) si sente responsabile del malgoverno perché, in qualche modo, crede di aver contribuito a generarlo
2) in ogni parte della struttura ciascuno si trova da solo e non sa mai bene di chi può fidarsi (ovvero di nessuno), in questo modo tace e soccombe.
Sperando che questo breve lavoro possa essere utile vi saluto e vi rimando al prossimo editoriale.
Sabato Scala
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