“GESÙ IL FIGLIO SEGRETO DEL RE ERODE IL GRANDE”, il nuovo libro di Alessandro De Angelis
In questo articolo l’intervista con Alessandro De Angelis che racconta le scoperte raccolte nel nuovo libro di ricostruzione storica:
“GESÙ IL FIGLIO SEGRETO DEL RE ERODE IL GRANDE”.
Alessandro De Angelis, ricercatore multidisciplinare, opera in nome della ricerca della verità e della giustizia, per questo si impegna nella divulgazione dei suoi studi e delle sue ricostruzioni storiche.
Ha scritto molti libri tra cui, di prossima uscita, “Gesù, il figlio segreto di Erode il Grande”, che riporta una ricostruzione storica riguardante gli avvenimenti circostanti all’anno zero, effettuata intrecciando e confrontando varie fonti, tutte elencate nel libro, che includono vari testi storici, vangeli ufficiali e apocrifi.
Alessandro sfida chiunque a confutare le pesanti affermazioni che sostiene e che scardinerebbero, qualora venissero accettate, tutto il sistema religioso cristiano, e forse non solo, basato su un credo evangelico artatamente adattato alle esigenze dell’enstablishment che lo propugna e di cui si fa scudo per mantenere lo status quo.
La prima metà della trasmissione è dedicata ad un riassunto della ricostruzione storica riportata nel libro, mentre, a seguire, la conversazione volge sull’attualità e sulle eventuali ripercussioni che potrebbe avere una massiva divulgazione di queste informazioni.
Per questo Alessandro sprona tutti gli ascoltatori a migliorare la propria cultura per acquisire più sapere che è vero potere, e possibilmente a divulgare queste notizie.
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Articolo di completamento tratto da: http://apocalisselaica.net/gesu-il-figlio-segreto-del-re-erode-il-grande/
GESÙ IL FIGLIO SEGRETO DEL RE ERODE IL GRANDE
È stato spesso enfatizzato dalla religione cristiana che il regno di Gesù non fosse di questo mondo. La ricerca storica, tuttavia, sembra recentemente indirizzata verso una opinione differente: Gesù sarebbe stato il legittimo erede al trono di Israele, destinato a governare la Palestina secondo il volere di suo padre, Erode il Grande.
«[Carios, inviato dell’imperatore Tiberio] disse ad Erode [Antipa]: «Costui è degno di essere fatto re di tutta la Giudea e di tutte le terre di Filippo.»
«L’imperatore Tiberio concesse a Giovanni dei grandi onori e, a proposito di Gesù, scrisse che lo si facesse re.»
Il libro ricostruisce minuziosamente tutte le vicende della dinastia erodiana narrate dallo storiografo ebreo Giuseppe Flavio, vissuto nel I secolo d.C., e le pone a confronto con la storia di Gesù raccontata dai vangeli canonici e apocrifi. Quanto ne emerge è una storia di intrighi, cospirazioni e congiure di palazzo in un gioco di potere che aveva come scopo il controllo della terra palestinese.
5 a.C.: Antipatro e Maria, terza moglie del re arabo Erode il Grande, cospirano per avvelenarlo. Antipatro viene processato da Erode e dal governatore Varo, venendo giustiziato. Di Maria, madre di un “Erode” senza nome, unico tra tutti i figli di Erode il Grande, si perdono le tracce nei libri di Giuseppe Flavio, ma la si ritrova nei vangeli con Erode che cercava Maria e Gesù. Gesù era stato nominato successore di Erode il Grande – e quindi re di Israele – in caso di morte di Antipatro. Maria fuggì con Giuseppe in Egitto (quest’ultimo era il nipote del re Erode). Tra i suoi familiari si annovera anche la sorella Salomè, che aiutò Maria nel parto.
Giuseppe Flavio è molto accurato nel raccontare dei personaggi della famiglia di Erode, eppure non nomina più Maria, nonostante il figlio fosse successore al trono e nonostante fosse implicata nella cospirazione contro suo marito. Erode cercava il figlio Gesù perché era destinato a diventare il re d’Israele, e non per ucciderlo. Ma gli evangelisti, per coprire la sua identità, inventarono la “strage degli innocenti”. Maria era la figlia del sacerdote Simone Boeto e tra i suoi familiari troviamo Joazar, Marta e Lazzaro, oltre a Gesù.
Quando venne processato Antipatro da Varo, il sommo sacerdote era Joazar, fratello di Maria, che ebbe tale titolo solo nel 4 a.C., sostituito da suo fratello Eleazar nel 3 a.C. Durante il censimento di Quirino nel 6 d.C., si parla di Joazar che cercò di mediare con il popolo per favorire il censimento. Tuttavia ciò non può essere vero, in quanto all’epoca del sommo sacerdozio di Joazar il governatore era Varo, mentre Quirino lo sarà ben dieci anni dopo. Sono quindi stati rimodellati gli scritti di Giuseppe Flavio e i resoconti degli evangelisti per cercare di depistare dal processo di Antipatro da parte di Varo, nel quale era coinvolta anche Maria, che fugge con suo figlio, motivo per il quale si cercò di spostare la data di nascita di Gesù al 6 d.C. Nei vangeli più volte Gesù va a casa di Maria, dove trova sia la sorella Marta che il fratello Lazzaro, di cui si parla nel vangelo di Giovanni nella risurrezione.
Per nascondere tutto questo, negli scritti di Giuseppe Flavio si sdoppierà Maria con Cleopatra di Gerusalemme, di cui non si sa nulla, in quanto inventata, e a cui vengono attribuiti come figli “Erode” senza nome e il tetrarca Filippo. Erode Gesù è il marito di Erodiade e sua figlia Salomè andrà in sposa a Filippo. Cleopa infatti è il diminutivo di Cleopatra, e Maria, in alcuni vangeli, dichiara di essere Maria “di Cleopa” da parte paterna.
Nei vangeli di Marco e Matteo, a conferma di ciò, nella crocifissione, deposizione al sepolcro e resurrezione di Gesù non viene mai menzionata Maria madre di Gesù, ma compare sempre Maria di Cleopa, a dimostrazione del fatto che sono la stessa persona. Difatti, nel vangelo di Giovanni Maria madre di Gesù risulta essere sempre presente in questi episodi. Nel 34 d.C., dopo la morte del tetrarca Filippo, Tiberio manda Carios in Palestina per nominare Gesù suo successore, ma il fratellastro Antipa si accorda con Erodiade per sposarla e, avuto il suo consenso, va a Roma da Tiberio per chiedere anche la tetrarchia di Filippo.
Gesù, saputo del viaggio di Antipa, avvisato da Giovanna, moglie di Cuza, amministratore delle ricchezze di Antipa, si accorda con Giovanni Battista, figlio di Giuda di Gamala, per attaccare Antipa. Avvisa inoltre la moglie di Antipa che suo marito sta per ripudiarla per prendere in sposa Erodiade. Giovanni inizia a criticare Antipa per aver violato le leggi ebraiche, che non gli consentivano di sposare la moglie di suo fratello ancora vivente, e insieme a Gesù tentano una rivolta insieme al tetrarca. Nel frattempo il suocero di Antipa, sapendo che stava ripudiando sua figlia, lo attacca con il suo esercito e, mentre impervia lo scontro, Giovanni e Gesù attaccano Antipa, che chiederà soccorso a Pilato.
Pilato li catturerà; mozzerà la testa a Giovanni, ma salverà Gesù, facendosi corrompere dal denaro offertigli dalla ricchissima Marta e da Giuseppe, suo cugino e padre putativo. Nel processo Pilato accusa Gesù di essersi voluto dichiarare “re dei Giudei”, lo appende al palo, o stauros, e dopo poche ore, quando Giuseppe gli chiede il corpo di Gesù, acconsente affinché lo portino via. Questo darà il via alle sue numerose apparizioni, che serviranno per la costruzione del mito della resurrezione di Gesù, che ritroviamo nel 64 d.C. come sommo sacerdote e marito di Marta, sua zia, nonché sorella di Maria; coinvolto inoltre nella diatriba con Anano, che voleva uccidere il fratello di Gesù, Giacomo il Giusto, figlio di Maria e di Giuseppe. Riuscirà a salvarlo, per essere poi ucciso nel 65 d.C. insieme ad Anano per aver cercato di placare l’inizio della rivolta a Gerusalemme, che iniziò grazie alle angherie di Gessio Floro. Il libro si chiude con sei pagine del vero discorso di Gesù al popolo prima di essere ucciso e con un appello a Bergoglio, affinché non ostacoli il corso della verità, al fine di fermare la crociata dell’ISIS contro i cristiani che stanno inconsapevolmente adorando un loro antenato, un re arabo su cui è stato costruito il “cristo re” redentore.
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