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Una dura lezione nella Nuova Era

Ieri mi hanno chiesto cosa ne penso di questo fatto e mi piacerebbe condividere il mio pensiero.
I tre Esseri Umani, come noi, nostri fratelli, hanno deciso di terminare il loro viaggio sulla Terra.
Facendo questo gesto estremo, ultimo se vogliamo, ci hanno impartito ancora una volta una lezione.
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Le due facce della medaglia o i due punti di vista che vedo sono questi:
dalla “loro parte” hanno preferito lasciare questa vita, piuttosto che affrontare l’onta della miseria materiale, oppure umilmente chiedere aiuto alle varie strutture di carità presenti su tutto il territorio, piuttosto che ad amici, parenti o semplicemente all’altra gente, cioè noi.
In realtà leggendo l’articolo si evince che questa volta il tentativo di aiuto da parte delle istituzioni ci sia stato, poichè il presidente del Consiglio Comunale di Civitanova Marche Ivo Costamagna, aveva offerto loro un incontro in comune con i servizi sociali.
Rispetto comunque la loro decisione ed il coraggio che hanno avuto, io non ne sarei capace, in nessuna situazione.
Dall’altro lato, come osservatore, posso trarre la grande lezione che mi hanno impartito facendo questo gesto i tre.
Conosciamo il contesto e le cause che li hanno portati al suicidio, ed il dato di fatto è che il passato non si può cambiare, tuttavia si può intervenire sul presente affinchè NOI, CHE RESTIAMO VIVI ED ABBIAMO IL NOSTRO FUTURO DA VIVERE, rimuoviamo le cause che potrebbero portare altri nostri fratelli alla fine prematura del loro viaggio qui sulla Madre Terra.
Come si può evitare tutto questo, nel “piccolo” della propria individualità?
Innanzi tutto assumendosi le proprie responsabilità di Essere Umano vivente in un ecosistema.
L’Ecosistema è variegato e formato da più strati, non solo quello prettamente naturale, quindi materiale puro, ma anche da quello sociale, quindi politico, quindi decisione pura dell’essenza incarnata che agisce, e da quello spirituale che è l’esistenza stessa che dona o “impone” la vita.
E’ impensabile scindere le tre cose dal quarto elemento che le manifesta e cioè l’Essere Umano stesso fatto di materia che ESISTE E AGISCE decidendo ogni momento cosa fare, nel sistema-tutto che è il resto all’infuori di lui.
Anche la perfetta immobilità di un Essere Umano osservato (o anche di qualsiasi altra cosa che abbia deciso di essere lì in quel momento), dal momento in cui si percepisce come presenza di un qualcosa, può essere testimoniata come vita o come esistenza, dal momento stesso che esiste un osservatore che è quindi l’altro, anch’egli esistenza stessa.
Penso che, più semplicemente, c’è bisogno, in questo momento particolare di congiunzione galattica, una rieducazione generale dell’umanità che potrebbe trarre infinito giovamento da questo.
Il passo è semplice, specie se i risultati sono positivi, ma bisogna pur sempre iniziare: ecco che qui arriva il nocciolo della questione: L’UMANITA’ SIAMO NOI, 7 MILIARDI di individui, diversa-mente pensanti e agenti.
la decisione ritorna quindi alla nostra unica individualità, che deve decidere se cambiare, rieducandosi oppure no.
E’ relativamente semplice e si può fare da soli, ma bisogna essere ben determinati ad annientare tutti i falsi paradigmi che imprigionano la nostra mente, come ad esempio in questo caso la ricchezza o povertà.
La pratica principale che mi sento di consigliare è una, facile e alla portata di tutti: L’OSSERVAZIONE di tutto ciò che succede intorno a noi in NEUTRALITA’ DI GIUDIZIO. Qualsiasi cosa, fatto, evento, persona, che osserviamo con distacco, ma con attenzione massima, ci fornisce la reale informazione che arriva al cuore che può decodificarne la bontà o la necessità.
Abbiamo bisogno di riconnetterci alla realtà e per far questo è necessario capirla ed osservarla, ricordando che noi ne facciamo parte e ne siamo i co-creatori, attraverso le nostre azioni che esistono per noi e PER GLI ALTRI, che siamo sempre noi.
Per questo ringrazio ancora una volta Romeo Dionisi, Annamaria Sopranzi e Giuseppe Sopranzi, per averci impartito questa dura lezione. Non sono stati i primi a farlo poichè evidentemente noi che restiamo non l’abbiamo ancora imparata, fatta nostra e messa in atto, per evitarne il ripetersi.
Emanuele Nusca

Articolo relativo all’immagine con la cronaca:
www.cronachemaceratesi.it/2013/04/05/marito-e-moglie-simpiccano-il-fratello-di-lei-si-getta-in-mare/309518/

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