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Scie Chimiche: un fatto certo è che esistono!

Questo breve articolo vuole essere un tributo di solidarietà ai quanti si stanno prodigando da anni affinchè questo fenomeno, visibile a tutti, ma osservato e sviscerato purtroppo solo da pochi curiosi, venga inquadrato, discusso ed auspicabilmente risolto.
Sto parlando in particolare di Rosario Marcianò, autore dell’ottimo ed esaustivo sito http://www.tankerenemy.com/ , che ha messo la sua professionalità al servizio informativo sull’argomento, raccogliendo una mole enorme di dati e prove documentali raccolte anche nelle sue pubblicazioni.
Sto parlando di Gianni Lannes, ex giornalista del Corriere Della Sera che
ha redatto il libro “IL GRANDE FRATELLO” ed ha aperto il sito http://sulatestagiannilannes.blogspot.it/ dove scrive periodicamente.
A riprova che molte persone si stanno interessando al fenomeno e che intendono venirne a capo, stanno nascendo sui social network molti gruppi di studio, organizzati anche per regioni, dove vari studiosi e professionisti stanno offrendo la loro sapienza per completare il quadro e cercare le soluzioni più giuste al problema.
L’informazione è la base da cui partire, ma certamente aspettare che i media tradizionali espongano questi fatti, da loro occultati appositamente poichè braccia più o meno inconsapevoli della piovra che attanaglia l’umanità, sarà inutile.
Vi lascio un video registrato in questi primi giorni di gennaio 2013 a L’Aquila, città italiana non immune dal fenomeno.


[asa_collection]Scie chimiche[/asa_collection]

 

Rosario Marcianò
COMUNICATO:L’analizzatore di polveri sottili Art. Arw-9880 ci è regolarmente stato recapitato nel pomeriggio di oggi, 8 gennaio 2013. Da questo momento raccoglieremo dati inerenti alla presenza di inquinanti atmosferici in nanoparticolato da PM 10 in giù, sino a comprendere e valutare il quantitativo di PM2 ed inferiori, direttamente imputabili alla combustione di carburanti ed additivi ad elevate temperature. Lo studio sarà orientato ad un’indagine statistica basata sulla correlazione tra attività di aerosol clandestine, nebbie di ricaduta e variazione dei valori di inquinamento da nanoparticelle. Sarà quindi possibile dimostrare che i dati forniti dalle A.R.P.A. sono per lo meno lacunosi e parziali. Saranno dunque questi enti a dover spiegare i reali motivi in ordine all’incompletezza delle informazioni diramate e saranno i meteorologi a dover giustificare la reale delle nebbie di ricaduta, spacciate per nebbie da umidità.

Rosario Marcianò

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1 commento
  1. Cimpy
    Cimpy dice:

    Me lo dovevo aspettare…dopo questo e il post su Keshe, la tua credibilità è finita sotto zero prima ancora di passare all’E Cat (che, ovviamente, per te funziona).

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