RICOSTRUIRE LA GIUSTIZIA: QUANTE PAROLE SERVONO?
Il 10 e 11 marzo 2017 si è tenuto a L’Aquila, presso l’aula magna del tribunale, il convegno “RICOSTRUIRE LA GIUSTIZIA”, organizzato dai magistrati di “AREA”, appartenenti al gruppo “Magistratura Democratica”.
L’evento non è stato pubblicizzato su alcuna testata locale e stranamente non appare neanche sul sito di Magistratura Democratica tra gli altri eventi.
L’avvocato Erika Cioni ha seguito tutta la conferenza e ci ha inviato un dettagliatissimo report della stessa.
A voi le conclusioni, oltre le bellissime parole.

L’Aquila, aula magna del Tribunale il 10-03-2017, ore 10:28…
… Arrivata presso l’Aula Magna del Tribunale di L’Aquila con almeno mezz’ora di anticipo vista l’Importanza del tema, e già augurandomi un’Aula strapiena, a sorprendermi è stato, invece, un “prevedibile” e triste scenario! L’Aula Magna era ancora deserta e il Convegno ha avuto inizio con circa tre quarti d’ora di “ritardo”….tale e tanta è la Sincera Voglia di RICOSTRUIRE LA GIUSTIZIA!!
Ad aprire le danze il Presidente del Tribunale – dott. Ciro Riviezzo – che ha provveduto ai doverosi saluti e ringraziamenti per i vari sostenitori del Convegno: AREA Abruzzo, l’Ordine degli Avvocati, l’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili, la Casa Editrice Giuffrè, Asta Legale ed Agromafie.
E, dopo aver salutato i vari amici, la parola è passata al Sindaco della nostra città – On. Massimo Cialente – che con la sua solita bonomia, e passando da un esempio all’altro, ha voluto porre l’accento su quello che ha definito “lo spappolamento” del Paese…mettendo in evidenza come all’estero sia più facile vivere….come in Italia ci sia una litigiosità alquanto elevata – il famoso “fammi causa”! – ….come la Giustizia Civile abbia dei tempi incompatibili con il vivere civile ed altri esempi per ricordare a tutti noi – nel caso corressimo il rischio di dimenticarlo! – che “l’Ufficio Complicazioni Cose Semplici” è l’unico in Italia aperto di giorno e di notte!! Ha poi quantificato in un 30% il rallentamento della “sua macchina” addebitandolo ai tanti fascicoli non smaltiti presenti in Comune! Ed ha continuato dicendo che, proprio parlando con il Ministro Orlando, ha mostrato le sue perplessità in merito alla necessità nel nostro Paese di una Agenzia Anticorruzione che ha emanato un nuovo Codice degli Appalti che “ha complicato le cose”!! Il Sindaco vorrebbe inoltre la c.d. “certezza della pena” e, riferendosi al crollo dei balconi presso i Progetti C.A.S.E., lui non chiede “una grande pena” ma almeno….dire “Hai sbagliato”!! Quello della Giustizia – ha quindi aggiunto – è il tema alla base del PATTO SOCIALE che ci lega attraverso la Costituzione e, passando per la citazione dell’art. 54 Cost., si è scusato per “l’ingenuità con cui ha semplicemente portato la parola del territorio….della gente comune”.
La parola è quindi passata al Presidente della Corte di Appello di L’Aquila, dott.ssa Fabrizia Francabandera, donna composta ed elegante. Il Presidente ha subito sottolineato come, ancora una volta, ci troviamo ad affrontare le solite tensioni che dilaniano il Paese: processi protratti in tempi non accettabili, divisione sulle regole, sulla legge elettorale, divisioni fra gli operatori del Diritto in vista della riforma del Diritto Penale….Di qui il suo “timore” per le “grandi riforme” (!!) che non hanno il pregio di andare nel merito delle cose, né tantomeno di avere uno sguardo sui problemi della cittadinanza! Riconosce, poi, ai Magistrati l’aver saputo sviluppare una certa “resilienza” verso leggi che all’inizio erano loro ben poco piaciute, nonché una certa adattabilità ai nuovi istituti purché – aggiunge – “non cambino con troppa rapidità”!!
La sfida dei Magistrati è – per il Presidente Francabandera – quella della Professionalità… non solo nel momento del “fare Giustizia”, ma anche sul piano dell’organizzazione. E conclude con una nota positiva guardando all’attuale momento storico come “favorevole” vista la riapertura dei Concorsi per le Cancellerie ed invitando a “non prendersela sempre con la legge ma a guardare a se stessi”!!
Di seguito… il dott. Pietro Mennini – Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di L’Aquila – che ha esordito argomentando dall’“impegnativo” titolo del Convegno “RICOSTRUIRE LA GIUSTIZIA” che porta con sé del pessimismo, poiché lascia pensare che la Giustizia si debba “rifondare dal nulla” mentre – a suo avviso – dobbiamo piuttosto continuare il cammino della “Costruzione della Giustizia” affinché la collettività possa ritornare ad averne fiducia! E quindi propone la via della ricerca delle soluzioni reali: 1) al penalista, ad esempio, il compito di semplificare e razionalizzare i processi; 2) Recuperare velocità e tempistiche; 3) Forte depenalizzazione; 4) Informatizzazione al massimo; 4) Colmare lo squilibrio tra Giudici e cittadini. Ed ha così chiuso il suo intervento ricordando la celebre frase di Gherardo Colombo: <<La Giustizia non può funzionare se i cittadini non comprendono il perché delle regole.>>
E’ stata poi la volta del dott. Michele Renzo – Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di L’Aquila – pronto anche lui a riconoscere che nel nostro sistema ci siamo “forse” (!!) un po’ complicati la Vita…ma dobbiamo mantenere alta la fede e la capacità di credere…”senza buttare via la base del software su cui lavoriamo”!! Perché – sottolinea – il “software della Giustizia” non dipende soltanto da noi ma anche dalle Istituzioni e dai singoli cittadini e proprio fra cittadini ed Istituzioni il dott. Michele Renzo individua un errato rapporto. E addirittura aggiunge – testuali parole – “Io vedo una cosa: le Istituzioni fanno una cosa ma non sono affatto convinte di essere nel Giusto!! ” E conclude dicendo che, oltre alla correttezza, i Magistrati devono accogliere la parola “Obiettivo” perché è lecito che anche i Magistrati – che sono parte di un processo più grande – imparino a darsi dei “risultati” e a fare in modo che questi risultati siano raggiunti.
E’ stato poi il turno dell’Avv. Del Paggio – Componente del Consiglio Nazionale Forense – che ha letto ai presenti in Aula il messaggio del Presidente del CNF Andrea Mascherin il quale – come da lettura! – ha accolto con grande entusiasmo l’invito a questo Convegno perché “è un’occasione molto importante per Avvocati, Magistrati e Politica. Ognuno dei tre soggetti ha tracciato la propria meta senza considerare gli altri come compagni di viaggio”….ma il CNF ha la percezione che le cose stiano cambiando per cui “la Politica deve fidarsi di noi…degli Avvocati e dei Magistrati….continuiamo su questi sentieri…molti non ci seguiranno, ma magari saranno loro a sbagliare”!!
Di seguito, l’Avv. Celestina Tinelli – anche lei componente del CNF – che si è subito mostrata “entusiasta” del lavoro che stanno facendo e dei risultati ottenuti senza, però, scendere troppo nel dettaglio. Ed ha posto, giustamente, l’accento sulla necessità di un dialogo comune tra Avvocati, Magistrati, cittadini…..”anche in contemporanea” – dice l’Avv. Tinelli – senza timore del confronto ma per far funzionare meglio il sistema: “Si devono rivedere cose e se c’è bisogno di fare il punto della situazione bisogna farlo nel modo più chiaro possibile, se possibile, con queste tavole rotonde.” E felice di essere circondata da “pezzi “ che – a suo dire – “hanno contribuito al miglior funzionamento del sistema”, sottolinea l’importanza della lucidità degli obiettivi; la necessità di valorizzare la dimensione del problema, se c’è (!!)….un problema Giustizia!; l’importanza della consapevolezza del “Servizio” che si svolge ed, infine, la necessità che più soggetti capiscano le regole e non soltanto “gli addetti ai lavori”. Ha così ribadito i noti principi dell’Autonomia e dell’Indipendenza che “noi non dimentichiamo” ma…..attenzione… il cittadino li dimentica”!! Cose che ha ribadito proprio perché l’Avvocato Tinelli vorrebbe il confronto con Tutti! Ed ha poi portato all’attenzione il c.d. “Manifesto del Movimento per la Giustizia” del 16/17 aprile 1988 in cui lei ha individuato “idee fantastiche” e che ha visto come una piattaforma di regole che vanno via via aumentando ma che – a quanto ci riferisce – hanno portato la realizzazione di alcune cose lì previste! …Siamo pertanto TUTTI invitati a leggere il Manifesto del 1988 – parole mie queste – anche perché sin da allora, come ci ricorda la componente del CNF Avv. Tinelli, il Manifesto portava le “parole magiche”…EFFICIENZA ed ORGANIZZAZIONE e dunque – aggiungo ancora – sarà bene valutare le cose raggiunte e gli obiettivi mancati!
E dal Manifesto la parola è stata data al dott. Luciano Gerardis – Presidente della Corte di Appello di Reggio Calabria – che, dopo aver ringraziato il Presidente Ciro Riviezzo per l’affetto e la stima, ha posto subito l’accento sulla questione morale, sulla professionalità, sull’efficienza, sulla funzione del Magistrato vista come “servizio”….idee che sembravano utopia e quindi avversate, ma che ora sono diventate valori comuni! “In un momento in cui il mondo attraversa una crisi di valori e ci si concentra sulle piccole cose – continua il dott. Gerardis – ci vogliono i visionari”! Non siamo all’anno zero – aggiunge – ma bisogna “ristrutturare un edificio” che non è sufficiente, adeguato, funzionale. E puntualizza: l’efficienza è il raggiungimento degli obiettivi reali di una società in termini di giurisdizione. Essere efficienti, Oggi, che cosa è se non rendere la Giustizia al servizio dei tempi!? Ha così posto di nuovo l’accento sulla “Magistratura di servizio” che mira ad una apertura attraverso la comunicazione a tutta la società civile ma che “non è cosa indolore per tutti” perché si oppone ad una Magistratura che mira a tutelare le posizioni individuali. Riferisce, inoltre, che da cinque anni stanno lavorando per un Progetto di coinvolgimento delle Istituzioni, della società civile, del territorio sul tema della Legalità e di una Giustizia Solidale e per Tutti!! E il dott. Gerardis chiude l’intervento ricordando la necessità di coinvolgere nel dibattito sui Diritti sia i Colleghi sia la società civile attraverso una gestione partecipata degli Uffici, non ignorando di certo che alcuni Uffici saranno pronti all’apertura verso l’esterno ed altri no!
E ricordato il ruolo particolarissimo della classe forense, la parola è andata alla dott.ssa Luisa Savoia – componente del Comitato Direttivo centrale A.N.M. Con sommesso garbo, la dott.ssa Savoia ha subito affrontato la questione della Giunta Unitaria dell’A.N.M. per dire che la Giunta sta subendo una serie di difficoltà su una piattaforma con tre punti fondamentali: 1) questione morale; 2) maggiori risorse; 3) status dei Magistrati. Tra un mese voteranno in Giunta, consapevoli che loro “non sono gli unici ad occuparsi di Giustizia” e che il “sistema giustizia può portare grande contributo al sistema”. E sottolineando, poi, il suo ruolo volontaristico nella Commissione pari opportunità – tanto che per venire al Convegno ha preso due giorni di ferie! – evidenzia che ciascuno di noi non è una monade in un ufficio, ma cittadino oramai nel pieno contesto della globalizzazione. E dunque anche l’A.N.M. vuole lavorare con tutti, insieme, per migliorare questo servizio che tocca ciascuno di noi! Accenna poi alla “controversa” questione del Tribunale per i Minorenni e dopo un piccolo chiarimento in merito con l’Avv. Tonelli, quest’ultima conclude così rivolgendosi alla dott.ssa Savoia: <<Ci aspettiamo grandi cose>>!!
…E Noi Con Loro!!
E, ricordando tra le righe – Gerardis compreso – le gravi carenze di una giustizia “ a costo zero”con gravi scoperture di organici, necessità di risorse, di tecnici informatici etc. (!!), il convegno è proseguito con il dr. Fabio Napoleone, Componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Anche il dott. Napoleone ha voluto prendere le mosse dal Manifesto del 1988 …tempo in cui lui era “bambino”! E ha salutato con un pizzico di orgoglio il fatto che si sia eliminata tutta una serie di carriere che erano “d’impaccio”, nonché l’odierna comunanza di diversi saperi, il profondo cambiamento diffuso nel Paese ed, infine, l’apertura della Magistratura ai contributi che vengono dall’esterno. E pur ripartendo dal Manifesto del 1988, il dott. Napoleone afferma che stanno tentando di partire da una base diversa: è previsto un evento all’interno del Consiglio per vedere se portare una qualche variazione o riformare radicalmente….C’è chi spinge verso soluzioni standardizzate! La domanda di giustizia – continua – “purtroppo” è crescente e qualitativamente sempre più complessa e le priorità sono, innanzitutto, riconoscere l’inadeguatezza del sistema e coinvolgere i vari attori nella prospettazione dell’analisi e degli obiettivi, esaltando anche il ruolo del Consiglio dei Presidenti…altro strumento – a suo avviso – fondamentale. Ci ricorda, poi, il dibattito costante fra sezioni per cercare di omogeneizzare il linguaggio, individuare in comune le criticità, riflettere insieme sugli strumenti e spiegare anche all’esterno quello che non si può fare per poi condividere gli obiettivi. Loro vogliono “una GIUSTIZIA COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA che non può prescindere dall’attuazione dei diritti di Tutti, né dall’interesse di Tutti di Tutti di Tutti”!!! E ancora: rigore logico per il Magistrato; apertura del dibattito a tutti con dati di partenza omogenei anche per “un bagno di umiltà che può far bene”! Da lunedì prossimo, inoltre, prevedono l’inaugurazione del nuovo sito Internet e, in chiusura, sottolinea la necessità di ricostruire l’attività di ogni singolo magistrato visto che la gerarchizzazione in sé – a distanza di dieci anni – non ha risolto patologie che si volevano risolvere determinando, anzi, forte compressione di dignità e autonomia del singolo magistrato all’interno del proprio ufficio.
Interviene Gerardis: “Si sono resi finalmente conto che le soluzioni adottate in astratto poi non corrispondono alla realtà”!!
E certo, nel frattempo, tutti sono “contenti” del nuovo sito, ma tutti sanno che questo passa da chi materialmente e costantemente aggiorna i contenuti, da specifiche figure professionali (contabili, informatici, gente che abbia nozioni di contrattualistica…) etc.
Nel pomeriggio del 10 marzo si sono ripresi i lavori con l’On. Giulio Sottanelli – Camera dei Deputati – che, nel suo breve intervento, e dopo i doverosi saluti e ringraziamenti, ha posto l’accento sulla necessità di rafforzare il numero dei Cancellieri e dei Magistrati e di creare sezioni specifiche per temi specifici perché – ha riferito – “a volte non bastano più neanche i consulenti”! E quindi ha concluso dicendo che come cittadino auspica una giustizia più efficace ed efficiente e come parlamentare ha promesso di impegnarsi affinché la Giustizia possa aiutare in un momento così difficile!
E’ poi venuto il turno del dott. Ettore Perrotti – Presidente del Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di L’Aquila e Sulmona – che ha principalmente mirato ad evidenziare il ruolo del commercialista moderno, oggi protagonista della quotidiana vita delle imprese. E nel suo brevissimo intervento ha voluto sostanzialmente rimarcare come la loro categoria sia una “categoria sentinella della Legalità”!
Dopodiché è intervenuto il Presidente Ciro Riviezzo il quale, con nota pacatezza, ha innanzitutto ricordato che la giustizia civile sconta un arretrato di milioni di cause, mentre la giustizia penale sconta una lentezza endemica e il tutto provoca un senso di insicurezza dei cittadini di fronte ad una giustizia sostanzialmente negata!! Ed ha così individuato un primo fondamento per la “Ricostruzione della Giustizia” in un NUOVO PATTO PER LA GIUSTIZIA fra cittadini, Istituzioni, Enti per una tutela dei più deboli che leghi tutti gli operatori e gli addetti in senso lato…perché – afferma il Presidente – “una Giustizia Migliore Conviene…prima ancora che per una questione etica o di aderenza ai dettati costituzionali conviene: conviene agli Avvocati….Conviene alla società civile!” Ha dunque indicato tre punti di riflessione per il proseguimento del convegno: 1) trovare nelle risorse esistenti meccanismi per produrre processi più rapidi e decisioni più affidabili nei vari gradi di giudizio; 2) garantire un controllo sulle risorse date, pena l’irresponsabilità; 3) di fronte a riforme che hanno “aggravato” il sistema individuare su quali punti specifici bisogna intervenire per un effetto positivo.
La parola è così passata al dott. Agnino – Giudice Civile del Tribunale di Bari – che, oltre a ricordare un po’ la sua esperienza, è stato molto franco nel dire: “la coperta è corta….soldi non ce ne sono”…ed invitando i Giudici ad un rapporto schietto e franco con gli Avvocati, respingendo l’immagine del Giudice nella “torre eburnea”! Davvero ammirabile il dott. Francesco Agnino per la schiettezza e la “semplicità” con cui ha riportato, in poche battute, la sua di certo “complessa” esperienza nel mondo della Giustizia!
Ed è stato poi il turno dell’Avvocato Andrea Mascherin – Presidente del Consiglio Nazionale Forense – che ha preso le mosse dal nostro sistema di giurisdizione fondato sulla Magistratura autonoma e indipendente e sull’Avvocatura autonoma e indipendente, per affermare che “Nel momento in cui l’Avvocatura perderà l’autonomia e l’indipendenza anche la Magistratura perderà tali prerogative”!! Per cui ci ha invitato ad essere CONSAPEVOLI DEL NOSTRO RUOLO e ad avere AUTOSTIMA…aggiungendo che la miglior giurisdizione al mondo, la miglior salute al mondo, la miglior istruzione al mondo …..non possono essere strumenti di valutazione del PIL!! La nostra giurisdizione è elevata perché ci sono forti garanzie, c’è professionalità. Il Presidente ha poi sottolineato la necessità di una “difesa culturale” affermando che tutti i reati nascono dall’oggi al domani…vedi il “femminicidio”….”l’omicidio stradale”…..Se muoiono in un tombino – ironizza il Presidente – creeranno il reato di ”Tombinicidio”!! E ricorda il pericolo del processo mediatico e di una giuria popolare diffusa ricordando il caso Schettino; così come ricorda che l’Avvocato che va in televisione rende un pessimo servizio alla Giustizia. Noi stiamo combattendo come operatori del diritto una battaglia epocale ma cosa ci sta sfuggendo di mano!? “La cultura efficientista a tutti i costi e la cultura dalle profonde radici umanistiche”. Il Presidente del CNF vuole un sistema solidale e governato non dalla finanza, ma dal diritto! Peccato però che – come ho dovuto ricordare nel mio intervento di fine serata – la testata “Italia Oggi” lo scorso 7 luglio 2016 titolava “Avvocati, spese pazze al CNF”….!!! Ed ha concluso con la necessità di riportare il Diritto al centro della Società affinché il cittadino possa riacquistare fiducia! E di nuovo ha ripetuto….AUTOSTIMA!! “Noi siamo i migliori”- ha affermato – non mancando di sottolineare che lui vuole un Avvocato specializzato ma con una base culturale “generalista” e ha concluso l’intervento lanciando persino l’idea del partito della Buona Giustizia e della Buona Giurisdizione!
Ed accelerando un po’ il ritmo, e chiedendo venia per i particolari dei successivi interventi che sono “sfuggiti alla registrazione”, ricordiamo l’intervento del dott. Ernesto Aghina – Presidente del Tribunale di Torre Annunziata – che ha esordito con “3 R” : Ricostruzione, Risorse, Riforme e ironizzando un po’ sulle varie sigle VPO, GDP, e quella di ultimo conio “GOP” (Giudice Onorario di Pace)….definiti “extracomunitari del diritto”! E giustamente afferma: <<Gridiamo dappertutto riforme ma, forse, se serviva, era per la Magistratura Ordinaria>>. Il processo virtuoso – aggiunge – era iniziato ma poi si è interrotto perché…”ce lo dice l’Europa”!!!! E allora….astensioni, scioperi, mortificazioni delle proroghe differenziate…..magari milleproroghe nella notte di Capodanno!! La Riforma tocca molto sulla formazione ex art.73 Dl 69/2013 c.d. “Decreto del Fare” …tirocinanti ante litteram…magistrati in pectore…Oggi non è più alla portata di tutti diventare magistrati per cui il Legislatore dovrebbe forse rivedere anche questo!
Si sono poi succeduti, nell’ordine, l’Avv. Paola Balducci – Componente del CSM – , la dott.ssa Valeria Giancola – Componente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili – e il dott. Renato Romano, Direttore Generale Archivi Notarili Ministero della Giustizia.
L’Avv. Paola Balducci, in riferimento al Pianeta Giustizia, ha in particolare sottolineato che stiamo attraversando un momento storico in cui si sta perdendo un po’ la logica…..Efficacia, efficienza e velocità non devono scontare le garanzie! E, oltre a riportare un po’ della sua esperienza, ha manifestato la contentezza per questo che – a suo parere – è un Consiglio “rivoluzionario” salutando con favore un Protocollo tra CSM E CNF di cui, però, non è entrata nello specifico!
La dott.ssa Valeria Giancola, di cui non ho molto seguito l’intervento, ha lasciato una frase emblematica che ci piace ricordare …..”Con le riforme siamo in alto mare”!!! E Così E’!!
Ed infine, a chiusura dei lavori del venerdì, il dott. Renato Romano – ora dedito ad impegni notarili – ha sottolineato come in tempo di crisi non sono i ricchi a temere i reati, ma i poveri!! E ha parlato di quella che, giustamente, ha definito “ubriacatura organizzativistica”….con 3 milioni di cause arretrate per errori antichi, reiterati e specifici!!
E ci siamo così salutati, dopo il mio unico e solitario intervento rivolto in particolare al Presidente Mascherin per una questione rimasta in sospeso ad Avezzano dall’8 luglio 2016!
L’indomani, 11 Marzo 2017, abbiamo ripreso i lavori con i soliti 40/45 minuti di ritardo rispetto alla tabella di marcia e dire che la PUNTUALITA’ è una delle caratteristiche che si richiede, in particolare, agli Avvocati!
Assente la dott.ssa Minerva Di Serio – Segretario di Area Abruzzo promotrice del Convegno – la dott.ssa Salari – Magistrato addetto all’Ufficio del Massimario della Corte di Cassazione – ha coordinato i lavori puntando l’attenzione sul binomio Giustizia ed Economia (“Ogni attività giudiziaria può incidere sull’economia e sull’assetto economico”!), sulla necessità di specializzazione dei giudici (con particolare riferimento alle varie OPCM seguite al terremoto) e lanciando un “grido d’aiuto” ai componenti del CSM lì presenti! E ricordando le parole con cui l’amato Calamandrei definiva il peso del ruolo del Giudice, la parola è stata data al Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di L’Aquila, Avv. Carlo Peretti, che ha messo subito attenzione sul mare magnum ed agitato composto da 160.000 leggi su cui ci muoviamo….”in un mare di continua agitazione – afferma il Presidente Peretti – con un Legislatore piuttosto agitato che vuole regolamentare tutto”! Ha così ricordato un tema ricorrente: quello del mondo della Giustizia in affanno per il gran numero degli Avvocati (150.000) …“Ma gli Avvocati – continua il Presidente – sono professionisti, sono autonomi, contribuiscono alla crescita del PIL…al mantenimento dello Stato…con le loro idee contribuiscono a far sì che gli interessi del singolo cittadino siano salvaguardati!” Ha ricordato poi che Sanità, Scuola e Giustizia sono i Pilastri della Società ed ha evidenziato la carenza di organico presente al Tribunale di L’Aquila dove, attualmente, si lavora con la metà dei Giudici presenti nella pianta organica (6 su 12). E soprattutto – conclude l’Avv. Peretti – “non è sufficiente il processo telematico…la Giustizia si ricostruisce perché ci sono degli uomini”!! ..E già!!
A seguire il dott. Pasquale D’Ascola – Consigliere della Corte di Cassazione – che per la giurisdizione individua come base per ripartire…non la tecnologia…ma una visione complessiva di un nuovo sistema valoriale in cui Economia e Diritto possono reciprocamente influenzarsi. “Assistiamo ad un deficit di Energia spirituale, filosofica – afferma il dott. D’Ascola – di organizzazione della conoscenza. Se non vi è chiarezza nella Visione…si fanno scelte sbagliate”! Ed individua come punto di partenza per la ricerca di questa nuova visione valoriale “le pagine” dell’immediato dopoguerra della Salerno del ’43 e dell’aria che si respirava nelle aule di Giustizia di Trieste nel ’49 e delinea così le quattro coordinate che – a suo avviso – dovrebbero presiedere alla ricostruzione della giustizia, in particolare, di quella civile: 1) Palazzo di Giustizia; 2) capacità di convergenza di culture eterogenee; 3) costanza e fiducia nella ripresa; 4) slancio entusiasta!
In merito al punto 1) il Consigliere D’Ascola sottolinea la necessità di fondi e risorse, la necessità di risollevarsi dalla crisi delle Cancellerie, la mancanza di assistenza al Giudice civile, il necessario passaggio da una semplice segreteria del Giudice al concetto di “Ufficio per il Processo” con il Giudice corresponsabile di tutto il servizio dell’Ufficio ed affiancato da alcune figure di supporto (G.O., tirocinanti…) “tutti, però, sullo stesso piano…e non nella condizione di “sudditi”!!
In merito al punto 2) – continua il dott. Pasquale D’Ascola – “il problema essenziale è quello della formazione dei Magistrati…Le professioni forensi sono troppo ingessate nei loro ruoli ed in particolare il Giudice ha un nemico: il pregiudizio! Il giudice, invece, deve essere aperto al contraddittorio tra le parti…deve vincere il pregiudizio della formazione della personalità del Giudice….vincere gli schemi mentali e quelle intuizioni immediate che spesso non sono assecondate dalle risultanze processuali”! E sottolineando ancora la necessità per il giudice civile di non porsi in una condizione di “ius dicere” ma di riconoscimento della comunità in cui opera, ha salutato con favore l’iniziativa del controllo normativo operato presso l’Osservatorio del Diritto e dunque alla necessità di ripensare gli atti, di abbandonare ogni prolissità, di ricercare una puntualità della prova…etc;
Quanto al punto 3) e al punto 4)…possiamo dire che il minimo comun denominatore per il dott. D’Ascola, vuoi per mantenere la costanza e la fiducia nella ripresa vuoi per mantenere lo slancio entusiasta, è “mantenere alta l’asticella della Qualità”. Assistiamo infatti – parole del Consigliere – ad un processo civile oramai ILLOGICO a seguito dell’inarrestabile corsa riformatrice che ha avuto inizio a metà degli anni ’90 e che ha visto limiti sempre più stringenti per le prove ammesse, per il rito sommario, una accresciuta precarizzazione della giustizia, un’esaltazione del tecnicismo! Aggiunge, però, che a fronte di questo irrigidimento del processo civile che inevitabilmente allontana dalla decisione “giusta”, in Cassazione si registra una spirale opposta e, a tal proposito, ha ricordato la Sentenza Evangelista del ’99 che ha previsto l’ampliamento delle eccezioni rilevabili d’ufficio…la Sentenza n. 2951/2016 e la Sentenza n. 12310/95 per la modificabilità della domanda. Ed ha così chiuso il suo intervento affermando che per “mantenere alta l’asticella” per quello che definisce “lo slancio entusiasta” occorre che tutti i soggetti siano sentiti e “compresi” dalle Istituzioni in qualità di attivi protagonisti del sistema a cui deve essere garantita la collaborazione con tutte le Istituzioni.
E i lavori sono proseguiti con il dott. Petralia – Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Palermo – che, partendo da un breve excursus degli ultimi dieci anni passando per la Legge delega 150/2005 e per i decreti delegati del 2006, ha voluto porre l’accento sulla figura moderna del PM e sulle difficoltà registrate a causa di un processo normativo teso ad arginare le possibilità del Pubblico Ministero e che punta, comunque, alla definizione delle indagini e non alla “qualità” delle indagini! E nello specifico ricorda che nel Luglio 2016 si è avuto un frammento anticipatorio della nuova Circolare del CSM che – afferma il Procuratore aggiunto – “rischia di nascere vecchia rispetto alla Riforma in Parlamento”! “L’art. 18 e ss. della nuova Circolare vede il Procuratore Generale ancora vicino al PM di primo grado…..Si delinea una cospirazione alla normalizzazione del PM laddove, invece, il Pm moderno è anche talentuoso e risponde dei suoi errori”.
E a questo punto interviene la coordinatrice per ricordare che “l’organizzazione è un valore, ma ha ben poco valore se non viene restituita alla comunità di riferimento”; dopodiché prende la parola il dott. Gian Carlo Caselli – attualmente Presidente del Comitato scientifico della Fondazione “Osservatorio Agromafie” . Il dott. Caselli, per trattare l’importante tema “Ricostruire la Giustizia”, prende le mosse dallo “stato dell’arte che ha portato i cittadini a considerare la Giustizia come ad un “inganno”…concezione che per quanto estremizzata è certamente radicata! E lo stato dell’arte richiede mezzi, leggi, risorse ma soprattutto le Persone ed in particolare i Magistrati”. E così il dott. Caselli, passando per l’art. 101 Cost., individua alla base della riflessione lanciata dal Convegno una scelta importante per il Magistrato tra l’interpretazione del proprio ruolo inteso in senso burocratico e l’interpretazione del proprio ruolo con in primo piano la responsabilità etica del risultato oltre, naturalmente, al rispetto assoluto della Legge. Ed accennando brevemente alla sua esperienza al tempo delle “Brigate Rosse”, invita a riflettere sul fatto che “Ricostruire la Giustizia significa anche partire dal fatto che la conoscenza del Magistrato è una conoscenza debole: il Magistrato deve ricostruire fatti che non ha visto e che, per di più, sono ricostruiti da parti che sono…”di parte”! La Ricostruzione di una Giustizia moderna – continua il dott. Caselli – implica altresì il rapporto tra il cittadino ed un buon magistrato perché , come ci ricorda con le parole di Luigi Ferrajoli, “…Ogni giudice, nella sua lunga carriera, incontra migliaia di cittadini: come imputati, come parti offese, come testimoni, come attori o convenuti. Naturalmente non ricorderà quasi nessuna di queste persone. Ma ciascuna di queste migliaia, di questi milioni di persone, indipendentemente dal fatto che abbia avuto torto o ragione, ricorderà e giudicherà il suo giudice, ne valuterà l’equilibrio o l’arroganza, il rispetto oppure il disprezzo per la persona, la capacità di ascoltare le sue ragioni oppure l’ottusità burocratica, l’imparzialità o il pre-giudizio. Ricorderà, soprattutto, se quel giudice gli ha fatto paura o gli ha suscitato fiducia”. Ed ha continuato ricordando l’eterno dilemma della considerazione del Magistrato “nella torre” oppure chiamato a partecipare alla vita politico-culturale, nonché i concetti di “Apoliticità” ed “Indifferenza” che in realtà nascondono subordinazione anche perché – sottolinea il dott. Caselli – i magistrati, consapevolmente o inconsapevolmente, sono condizionati dalla cultura e dagli “umori” della società! E chiude con un decalogo del Magistrato Canadese affermando che, se cominciassimo da questo Decalogo, saremmo già a buon punto:
- Sii gentile
- Sii paziente
- Sii dignitoso
- Sii sollecito
- Sii laborioso
- Non prenderti troppo sul serio
- Non abbandonare il senso comune
- Non temere il cambiamento
- Ricordati che non ci sono processi importanti
- Ricordati che anche tu potrai essere giudicato.
E stante l’assenza del dott. Natoli – Capo D.O.G. Ministero della Giustizia – per impegni improrogabili, e rimasto inevaso l’invito a fare domande rivolto dalla coordinatrice ad una “assopita” platea, è intervenuto l’Avv. Legnini – Vice Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Il Vice Presidente, dopo i doverosi ringraziamenti ad AREA Abruzzo per l’iniziativa del Convegno, ne ha innanzitutto sottolineato l’efficacia del titolo – e tanto più a L’Aquila! – perché evoca una necessità…un’ambizione nel cammino della Giustizia. E subito ha posto l’accento sul processo di Autoriforma del CSM: “Autoriforma che, oltre all’esercizio responsabile delle funzioni attribuite dalla Costituzione a questo organo di garanzia e al dibattito che si è sviluppato negli anni sulla portata degli artt. 105 e 110 Cost, prevede quell’attitudine a coltivare quell’esercizio di soft law, di linee guida e di indirizzo di vario genere anche se – aggiunge – qualcuno ci dice che ne stiamo producendo troppe….IO DICO DI NO!!” Accenna poi alla Riforma del Regolamento interno, fonte “specialissima” (!!), all’integrazione di funzioni prevista con il mondo esterno (a partire dalle Corti Europee), altre iniziative volte all’implementazione della cultura dell’organizzazione (!!) e ai numerosi strumenti che non ha elencato ma che – afferma l’Avv. Legnini – sono finalizzati alla trasparenza e alla eleggibilità del Consiglio. Al CSM sono, inoltre, molto contenti del Nuovo Portale che sta per essere varato e, anzi, il Vice Presidente si scusa sin d’ora “se la fase di decollo sarà molto complicata”!! “Noi parliamo troppo male di noi stessi – aggiunge- e lo facciamo anche per la Giustizia”!! – E tutto sommato ci verrebbe da dire che, in questo caso, siamo “giustificati a parlar male”!! – Il Vice Presidente del CSM si rende invece conto di come e sempre più gli altri Paesi guardino a noi con attenzione, con la voglia di imparare da noi! Noi siamo la cultura giuridica, della giurisdizione sempre più studiata nel Mondo!! E a questo proposito ricorda la necessità dei migliori modelli organizzativi possibili pur nella consapevolezza che le “buone pratiche” non bastano: occorrono mezzi, persone, valorizzazione del progetto organizzativo partecipato con l’Avvocatura. Ci informa, inoltre, che è in corso un lavoro importante per cui “hanno dovuto negare alcune esperienze dal basso e qualcuno si è un po’ risentito”…!! E continua…dobbiamo fare l’impossibile non per contrapporre una visione democratica a una visione, per così dire, gerarchica, ma per trarre il meglio da questi due principi e dunque non negare la “triade divina” – a quel punto del Convegno già in parte “scomodata” dal dott. Petralia – in quanto: 1) il Capo Procura ha una funzione; 2) il progetto organizzativo ha una funzione; 3) l’autonomia di ciascun sostituto nessuno la può mettere in discussione. Il Vice Presidente invita poi ciascuno ad assumersi la responsabilità di ciò che riferisce o non riferisce, di ciò che scrive o che non scrive; ricorda il rapporto con l’Avvocatura nell’ottica della valorizzazione dei buoni rapporti nell’organizzazione della giurisdizione e nella piena consapevolezza della distinzione fra i ruoli e sottolinea come l’Autonomia e l’Indipendenza dei Magistrati debbano sempre più coniugarsi con la responsabilizzazione delle funzioni. Ed avviandosi alla conclusione afferma: << Io sto vivendo questa esperienza con grande passione e determinazione e l’obiettivo unico che mi assilla è fare in modo che la Giustizia del nostro Paese non sia più un “problema”, ma che sia o che torni ad essere o che ridiventi una leva fondamentale per la credibilità del nostro Paese con il recupero dei valori della certezza, della tempestività, con la valorizzazione del valore della Legalità a partire dalle scuole e la consapevolezza che la tutela dei diritti fondamentali non deriva dall’esperienza legislativa, ma dall’esercizio della giurisdizione.>> E per lui che si è occupato anche di finanza pubblica, è evidente che <<…fino a quando avremo un’economia sommersa, illegale….finché avremo il macigno del debito pubblico….il nostro Paese non andrà da nessuna parte>>. E l’Avv. Legnini chiude il suo lungo intervento con uno “slogan” già utilizzato dal Presidente del Tribunale di L’Aquila e cioè: <<Investire nella Giustizia, Credere nella Giustizia….CONVIENE….Conviene ai cittadini….conviene al Paese>>!!
E qui concludo dicendo che alla prossima – mi auguro! – Tavola Rotonda…. Gli Avvocati del foro aquilano (e non solo) vorranno partecipare a tematiche così rilevanti per la GIUSTIZIA….attenti e vigili! E soprattutto….vorranno sollevare le proprie “rimostranze” e “necessità” per meglio far aderire una Giustizia “parlata” ad una Giustizia finalmente “applicata” o – per dirla con le parole che mi sono permessa di rivolgere al Presidente Mascherin e alla “assopita” platea! – affinché ad una Chiarezza del Dire corrisponda perfettamente una Chiarezza dell’Agire …..E COSI’ E’!!
Qui…Avvocato Erika Cioni, Pianeta Terra …Base L’Aquila!
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