Un problema politico mondiale: la delega.
In questo articolo si vuole esporre il problema della DELEGA, in particolare della delega osservata dal punto di vista del voto politico.
Piccola prefazione.
IL M-IO PRIMO MINISTRO porta avanti una “Idea di Governo Diffuso operante in Democrazia Totale, che fa La Scelta Perfetta attraverso Il Voto Duale del Cittadino Terrestre”.
Sembra complicato?
Beh certo, semplice non è, tuttavia sono assolutamente convinto che TUTTI I TERRESTRI LO POSSONO COMPRENDERE con un minimo di impegno e sopratutto se sono pronti ad esaminare tutte le proposte potenzialmente innovative.
Di fatto il progetto si occupa quindi di evidenziare problemi e proporre soluzioni, modelli alternativi e news delle più disparate, ma evidentemente collegate al messaggio di fondo che vuole passare.
Per questo è necessario elencare anche le fonti dei problemi che si intenderebbero risolvere, in modo da averne una visione quanto più rotonda possibile.
La domanda da cui scaturisce questo articolo è:
– Perché “la politica non funziona” come ci si aspetterebbe?
La risposta per me è semplice e sarebbe questa:
– Perché, attraverso sistemi più o meno piramidali di delega, scegliamo persone e/o simboli di partito che decidono per noi, la maggioranza, senza che a noi, la stragrande maggioranza, resti alcuna possibilità di intervenire sulle scelte che ci riguardano.
Inoltre non ci è mai stato possibile esprimere né ci è mai stato chiesto quale fosse il nostro orientamento rispetto alle nostre volontà che la politica dovrebbe facilitare.
Ovvero, con il meccanismo delle deleghe, così come è stato usato finora, il popolo non è mai potuto intervenire direttamente nelle scelte pratiche, materiali, tangibili, che lo riguardano.
Tuttavia, forse, non ne ha mai avuto neanche troppa voglia o il coraggio di farlo, magari pensando per giunta di essere inadeguato…
Inoltre il popolo, nell’attuale e passata politica, non ha MAI potuto esprimere un suo diretto volere, in merito a scelte di gestione comune, piuttosto ha sempre e solo potuto scegliere la propria pletora di delegati appunto, che tuttavia raramente hanno rispettato le copiose promesse profuse in campagna elettorale e che in assoluto, a ben vedere, da destra a sinistra sarebbero tutte “figate galattiche”… che però restano irrealizzate e di fatto sono e saranno irrealizzabili, finchè restano promesse di pochissimi eletti che superbamente continuano a sostenere (con quale faccia???) di poter realizzare “da soli” nelle loro nicchie per il bene comune!
… neanche Superman…
Il massimo che può fare un politico, anche fosse realmente Superman, sarebbe quello di emanare leggi che poi comunque IL POPOLO DOVREBBE RISPETTARE E APPLICARE SU SE STESSO PER MANIFESTARE L’EVENTUALE CAMBIAMENTO.
Vi sembra che attualmente il popolo conosca e applichi tutte le leggi che già ha a disposizione?
NO, certo, e neanche per malafede, ma perchè semplicemente impossibile!
In Italia il numero di leggi esistenti è assurdo, ne conta decine di migliaia, e sono convinto che TUTTI in un modo o nell’altro, durante la vita di tutti i giorni, contravveniamo a qualcosa.
Inoltre le leggi dovrebbero essere quantomeno conosciute per poter essere rispettate, ma come si può pretendere che il popolo CONOSCA E RICORDI MIGLIAIA E MIGLIAIA DI LEGGI, spesso incomprensibili e piene di rimandi l’una a l’altra?
Chi è più stupido quindi? Il DELEGATO O IL DELEGANTE?
Difficile giudicare e anche inutile, vieppiù se si è compreso che i due esistono lecitamente l’uno per l’altro: senza l’uno non esisterebbe l’altro, l’uno sorregge l’altro.
Quindi il votante, ovvero il cittadino, per scoprire perchè il sistema attuale non funziona e non funzionerà, dovrebbe comprendere innanzitutto cosa è realmente il voto in se per se e cosa rappresenta nel sistema attuale.
In poche parole dare il voto in generale, rappresenta consegnare esplicitamente il proprio consenso al sistema attuale di governo ad operare su di se, anche se, tuttavia, il “non votare” purtroppo è del tutto insufficiente a ritirarlo.
Per come è strutturato il sistema anzi, non votando, si elimina anche la piccola opportunità che si avrebbe di spostare il consenso verso “forze politiche” di nicchia che potrebbero infastidire il sistema dei big, per quanto anche “le piccole”, essendo forze politiche necessariamente inserite nel sistema, ricadrebbero nella reale impossibilità di realizzare le loro promesse, esattamente come tutte le altre loro CONCORRENTI come spiegato prima.
Ricordiamo anche che piccoli partiti e correnti sono spesso derivati da distaccamenti dei “big”, se non proprio organizzati dai “big” per raccattare con altri contenitori, il consenso eventualmente disperso.
Arriviamo quindi alla stupida scelta che è possibile optare attualmente nel sistema che abbiamo costruito, consapevolmente o meno, e che tuttora vige, ovvero scegliere chi DELEGARE e ricordiamo cosa vuol dire.
DELEGARE dal dizionario etimologico http://www.etimo.it/?term=delegare:
DELEGARE = DEPUTARE ALCUNO A FARE CHECCHESSIA, INVESTENDOLO DELLA PROPRIA AUTORITÀ, E FACENDOLO COME RAPPRESENTANTE DI SE STESSO.
Praticamente consegnare la propria autorità ad un altro, mettersi nelle sue mani, RINUNCIARE A SCEGLIERE PER SE STESSI, con tutto quello che ne potrebbe conseguire nel bene e nel male.
Pazzesco vero?
Eppure è semplicemente così e non credo che ci siano bisogno di prove ulteriori a supporto di queste affermazioni!
La cosa che trovo più assurda tuttavia è che nella quasi totalità dei casi attualmente si delega un qualcuno con cui non abbiamo MAI AVUTO A CHE FARE, che non conosciamo per niente, se non attraverso la pubblicità o per sentito dire! Bene cha vada un conoscente o familiare che rincontriamo solo in occasioni elettorali…
Nel peggiore dei casi poi si delega UN SIMBOLO che rappresenta una idea MAI CIRCOSCRITTA, NON BEN IDENTIFICATA E DAI CONTORNI INCERTI, sebbene sia un bel contenitore le cui pareti sono “lo statuto”, ovvero un mero disegnino che attrae il nostro fascino, spesso guidato da antichi retaggi culturali e credenze mai verificate!
… e pretendiamo che la politica funzioni per noi?
Con quale coraggio e con quale aspettativa, conoscendo tutto ciò?
Da “cittadino politico universale”, come potrei definirmi, ho compreso quindi la necessità di evidenziare le macro-storture di questo sistema per come le ho rilevate e di proporre una soluzione, non semplice, ma di sicuro effetto, una volta che sarà esaminata, discussa, compresa e alla fine sperabilmente applicata.
Per iniziare il cambiamento politico PERSONALE, ammesso che si desideri e che si sia capito l’evidente necessità di farlo ora, è necessario quindi focalizzarsi sulle possibilità alternative di USARE IL PROPRIO POTERE racchiuso per ora in gran parte in quella semplice “X su un pezzo di carta” (materialmente parlando) che è il proprio voto.
Da quello che vedo quindi, una nuova e forse reale democrazia si avrà quando noi “cittadini politici” finalmente VOTEREMO ED ESPRIMEREMO IL NOSTRO CONSENSO E DISSENSO SU COSE DA FARE!
Ovvero quando discuteremo e decideremo di azioni pratiche e dirette, non su modus operandi impositivi che altri dovrebbero rispettare!
Quello conta!
Porto un esempio di massima sulla gestione delle risorse idriche in maniera fumettistica, ma quantomai reale.
Tutti sappiamo che l’acqua esiste sulla terra, è un bene primario, tutti ne hanno assoluto bisogno, e che sopratutto l’acqua sulla terra è sempre la stessa che viene e va, ma…
ABBIAMO MAI DECISO INSIEME COME GESTIRE AL MEGLIO QUESTA RISORSA COMUNE, GRATUITA E RINNOVABILE NATURALMENTE CHE LA CREAZIONE CI HA DONATO?
No… scontato, ecco perchè al momento, se qualcuno decide di chiudere il rubinetto di Mario Rossi perchè non ha ricevuto l’imposta gabella, Mario ne resta a secco!
Chi è quel qualcuno?
E CHI LO SA?
Materialmente, nel caso dell’esempio, la responsabilità finale sarebbe di Mario Verdi, l’operaio della ditta, che compirebbe il gesto materiale di chiudere il rubinetto a Mario Rossi.
Tuttavia Mario Verdi “tiene famiglia” e, se non chiude il rubinetto al Rossi eseguendo l’eventuale ordine di servizio, vedrebbe inevitabilmente minacciato il proprio posto di lavoro e quindi il benessere della propria famiglia…
Risalendo nella eventuale scala allora potremmo dire che la responsabilità è anche di Mario Bianchi che ha dato l’ordine a Mario Verdi, avendone facoltà, ma anche il Bianchi tiene famiglia e non potrebbe mai rifiutarsi di svolgere il compito per il quale è pagato senza pagarne conseguenze.
Prima di lui allora la responsabilità andrebbe accollata a Mario Neri che è pagato per riportare al Bianchi la lista di chi ha pagato e chi no, ma anche il Neri tiene famiglia e mai potrebbe fallire nel suo lavoro.
Ed ecco che arrivano le elezioni e sia il Rossi che il Verdi, il Bianchi e il Neri (che bevono e pagano tutti la stessa acqua) andranno a votare sperando che qualcuno cambi le cose per tutti…. e delegano, per giunta e quasi sicuramente “qualcuni diversi”!
La storia potrebbe andare avanti all’infinito se non fosse per il fatto che questo sistema PER FORTUNA è progettato per espletare la propria funzione di insegnamento e terminare se stesso e questo sta accadendo!
Sembra assurdo, ma in realtà, nel sistema attuale che impazzisce per le DELEGHE, NON ESISTE nessun qualcuno specifico che poi abbia responsabilità per qualcosa di specifico, perchè tutto si perde nel “sistema” di deleghe che assegna il potere a chi sapeva come farselo assegnare!
Esiste quindi “il sistema” di cui tutti facciamo parte e che contribuiamo a tenere in piedi, di cui tuttavia non abbiamo più controllo alcuno, essendo ormai frammentato in una infinita matryoshka dove è impossibile risalire a precise responsabilità, non solo, anche se fosse possibile, nulla cambierebbe di fatto se non si cambia “il sistema”!
Sembra un loop senza fine dal quale non si può uscire, eppure, almeno UNA SOLUZIONE c’è sempre per ogni problema!
Un nuovo mondo che nasca dalla trasformazione del vecchio è possibile, ma bisogna innanzitutto crederci!
Una volta trovata la fede comunque bisogna AGIRE per manifestarla, perchè pregare qualcuno non basta!
Come diceva Einstein, ripeto io, “è inutile aspettarsi risultati diversi facendo sempre la stessa cosa”!
Grazie per essere arrivati fino alla fine di questo papiro, spero vi sia stato utile!
Emanuele Nusca
AGGIUNTA POSTUMA
La notte porta consiglio…
Nonostante questo papiro sia stato in bozza per parecchie settimane, ho ancora una aggiunta da fare per evitare eventuali fraintendimenti.
Quello che vorrei precisare è che la delega non è che sia il o un male assoluto, ma in sostanza VA CAPITA, ovvero va capito bene cosa delegare e cosa no!
Quindi, secondo me, andrebbe modulata per ambiti e dovrebbe essere il delegante stesso a COMPRENDERE cosa è in grado di scegliere e cosa è meglio che gli altri scelgano per lui.
Esempio succintissimo: un contadino delegherà un ingegnere per la costruzione della sua casa, mentre l’ingegnere delegherà il contadino per la scelta delle coltivazioni, fermo restando che i due dovrebbero sempre operare per raggiungere il risultato ottimale, perchè consci di essere ARTEFICI RECIPROCI DEL PROPRIO BENESSERE…
Quindi: cosa stai delegando nella politica ora come ora, votando per un simbolo o mal che vada un “promettitore politico” non troppo identificato?
Stai ponendo tutta la tua energia in un sistema che la usa per tenerti schiavo, facendoti pensare che la vita, senza mille uffici, montagne di scartoffie e infiniti obblighi verso un fantasma giuridico non sarebbe possibile!
Osserva la natura ogni tanto e capirai quanto grande è questa menzogna che ti è stata inoculata e quanto stai facendo tu stess@ per tenerla viva perpetrandola!
L’organizzazione ragionata e puntuale di una società tramite regole di buon senso, condivise e accettate è ben altra cosa, ancora tutta da realizzare.
Se non ti è chiaro adesso… continua a far DOMANDE e cercare RISPOSTE!
Work in progress…
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