Mario Quaranta senza filtro!
Mario Quaranta non è un semplice attivista “contro le scie chimiche”, ma un personaggio poliedrico, appassionato di tante scienze, tra cui filosofia, spiritualità e “complottismo”.
In questa registrazione inizia a raccontarsi esponendo il suo viaggio e le sue diverse esperienze di vita.
Mario ha lavorato per molti anni come tolettatore di animali domestici, per poi divenire scrittore, pubblicando il libro “Il Quarto Quattro”, e infine personaggio pubblico, con una particolare inclinazione per la ricerca della verità sul fenomeno delle Scie Chimiche.
Contribuisce inoltre alla realizzazione di vari documentari e lancia diverse proposte per unirsi nell’azione.
In questa chiacchierata senza filtro potrete assaggiare la sua personalità e conoscere i perchè dell’iniziativa del prossimo 21 Giugno 2016, ovvero uno “Sciopero contro le Scie Chimiche”.
Sarà un evento co-creativo e simbolico (non c’è realmente bisogno di lasciare il lavoro) dove quello che conterà di più sarà la partecipazione animica di chi vuole chiedere verità sul fenomeno delle scie chimiche, aggiungendo la propria presenza tramite un gesto.
Mario Quaranta – Risveglio e Scie Chimiche – Senza Filtro ep 14
UPDATE 19-04-2016
Mario, dopo aver riascoltato l’intervista, scrive queste ulteriori considerazioni, davvero meritevoli:
RISVEGLIO E SCIE CHIMICHE – (intervista 17 aprile 2016)
Da qualche tempo mi chiedevo perché su molti profili (compreso il mio) comparissero l’uno accanto all’altro post sulla Geoingegneria e sulla Spiritualità. Quale poteva essere il legame trai due temi?
La risposta mi è arrivata all’improvviso: il legame è “il legame”.
In sanscrito il termine YUG significa appunto legame, così come in greco LOGOS: è il legame d’amore che ci lega al Tutto; yug e logos hanno una comune radice. Il verbo greco LEGO (da cui logos) ha come significato originario “raccogliere un fascio di spighe con un’altra spiga”: è il legame che ci tiene insieme tutti. In Occidente, LOGOS è diventato LOGICA, il calcolo freddo e distaccato steso come una ragnatela sulla realtà delle nostre esistenze separate. In Oriente YUG è diventato YOGA, una pratica mistica e fisica di esperienza “religiosa” (anche qui, “religio” in latino significa appunto raccogliere, riunire, legare insieme).
Il fenomeno delle scie chimiche è l’estrema applicazione della tecnica derivata dall’uso del logos (cioè del legame al Tutto) in chiave occidentale: la completa separazione cioè del soggetto che applica la “logica” dall’oggetto che è destinato ad essere studiato o modificato, animale vegetale o uomo che sia. La scienza distingue e separa, nasce come ANALYSIS con Aristotele (ANA-LYO in greco, “sciolgo le parti le une dalle altre senza danneggiarle”, cioè quello che il filosofo greco faceva con gli organi degli animali… infatti fu il primo scienziato moderno ed il primo vivisettore).
Le scie chimiche ci mettono all’improvviso e per la prima volta nel ruolo della vittima impotente… ma di cosa e di chi? Noi stessi abbiamo votato quei politici che ora sono lì ad avallare e coprire la Geoingegneria, l’abbiamo fatto per avere una raccomandazione, un posto, una licenza, un qualsiasi favore che ci mettesse in una condizione di privi-legio (cioè di legge privata fatta apposta per noi, ad personam!) nei confronti degli altri; tutti noi, avendo usufruito di un qualsiasi trattamento di favore a scapito di altri, ad personam, anche una sola volta, siamo Silvio.
Lo scopo finale di ciò che sta accadendo è una GIGANTESCA, EPOCALE PRESA DI COSCIENZA COLLETTIVA: NOI siamo le scie chimiche. Emettiamo fumi, parole, rifiuti, gas, pensieri e azioni VELENOSI, quotidianamente e senza neanche accorgercene. Questi nostri comportamenti inconscienti hanno legittimato “loro” ad agire come fanno, e questo spiega anche tra l’altro la straordinaria tenuta del complotto: sono (siamo) tutti coinvolti, a tutti i livelli, perchè tutti abbiamo praticato uno stile di vita egoistico, parassitario, non libero, non responsabile e per questo soggetto al ricatto.
Le scie chimiche sono il “male” portato in evidenza, che VUOLE essere smascherato. Come diceva San Paolo, senza il male non potremmo conoscere il Bene. Questo percorso passa attraverso la Verità, in primis su noi stessi e le nostre azioni. Le pratiche geoingegneristiche sono lo specchio del nostro stesso atteggiamento nei confronti della Natura. Dove ci porterà tutto questo? Alla fine della lunga menzogna! Ci sarà un’esplosione di verità tale per cui sarà chiaro all’istante che ogni cosa che facciamo agli altri, la facciamo a noi stessi. Mentire, nascondere,
fingere ci restituisce immediatamente lo stesso tipo di energia.
Mentre i tanker chimici spargono nanoparticolato e smart-dust, anche noi SPONTANEAMENTE ci stiamo auto-organizzando come una vera e propria smart-dust della consapevolezza, ci stiamo polarizzando nella direzione di agire per il Bene, per la Verità. Chi sceglie il male credendo di trarne beneficio (ritorno economico e di potere) sta attraendo su di sé una dura lezione di consapevolezza, che probabilmente arriverà attraverso uno smascheramento clamoroso, una specie di seconda Norimberga (Norimbilderberg?).
Dobbiamo lavorare in questa direzione, ma senza odio o spirito di vendetta, semplicemente perché questo è il gioco, in questa dimensione: IL MALE SERVE A FAR EVOLVERE VERSO IL BENE. Acquisire consapevolezza vuol dire accorgersi che il male che vediamo è lo specchio del male che inconsapevolmente facciamo. In quanto frammenti di Dio, stiamo facendo questo percorso tutti insieme, buoni e cattivi, in un cammino di AUTO-MIGLIORAMENTO (concetto già presente in Platone, ma anche nel Buddhismo -Prajna- o in Nietzsche -Selbst Uberwindung-). Farlo con odio o risentimento nei confronti di chi ci offende, perpetuerà soltanto il male, lo schema in voga finora. Farlo con coscienza di essere una parte necessaria nel gioco del Tutto-Uno, porta alla vera evoluzione dell’Umanità come “INSIEME”… in tutti i sensi.
Per questo è necessario il perdono (degli altri, che sono lo specchio dei nostri comportamenti) e l’Amore, incondizionato.Buon ascolto.
Grazie ad Emanuele Nusca 😉
Contatto Facebook di Mario Quaranta: https://www.facebook.com/marioquarantaautore
Gruppo FB del “PRIMO SCIOPERO MONDIALE CONTRO LE SCIE CHIMICHE”
https://www.facebook.com/groups/1757385787830186/
Questo gruppo è focalizzato sulla raccolta di documentazione scientifica, testimonianze autorevoli, interrogazioni parlamentari e l’organizzazione di questo particolarissimo “sciopero”.
Quello che si chiede agli scioperanti infatti, non è il canonico abbandono del lavoro con conseguente e scontatissima manifestazione di piazza, ma un ATTO CREATIVO.
Gli scioperanti sono invitati a caricare sul gruppo foto e/o brevi filmati, magari proprio fatti quel giorno, che abbiano un qualsiasi riferimento al tema, dal momento che l’idea è quella di costruire poi un documento da portare in sede ONU per chiedere verità, allegando i copiosi studi e ricerche già esistenti o che verranno prodotte nel frattempo.
Intanto, a testimoniare il fatto che l’argomento Scie Chimiche è vivo più che mai, a Perugia il 23 Aprile 2016, ci sarà un convegno presso la Sala Dei Notari, a partire dalle ore 09:00, patrocinato anche dal comune stesso, evidentemente sensibile.
La pagina FaceBook del libro, Il Quarto Quattro: https://www.facebook.com/IlQuartoQuattro/
Qui i due mini-documentari realizzati da Mario Quaranta e Tommix.
DISSONANZA COGNITIVA. Il cortocircuito dell’Anima
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ATTENTATO A BRUXELLES. L’ altra verità
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Di seguito le lunghe interviste registrate con Mario Quaranta e Salvo Mandarà.
Presentazione in anteprima di ‘Dissonanza cognitiva’ con Mario Quaranta e Tommix.
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Cavoletti di Bruxelles: un format mediatico legalizzato. Con Mario Quaranta.
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Parigi val bene una messa…in scena! Con Mario Quaranta. 21/12/2015
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=5lTRNRpgm-4
Mario Quaranta scrive su FB:
April 30 at 1:40am ·
LA GIUSTA MISURA
Con la meditazione diventi immenso; cioè incommensurabile. Misura, mensura in latino, è qualsiasi rete (web) che stendiamo sull’Essere per farcelo amico, amico e noto… spezzare la paura, conoscere, procedere. Una via. Scienza lo è (numeri… cioè astrazioni), linguaggio (parole), simboli… tutti paletti e ‘segnali stradali’. Ma quando sei tu stesso Essere, in una dimensione temporale allargata all’infinito, e lo senti con tutto il corpo, c’è ancora bisogno di paletti, di distinzioni, di ‘tempo’, addirittura? Se tutti gli orologi fossero fermi, che ora sarebbe? Se rimanessi io l’unico uomo sulla Terra a parlare una determinata lingua (gibberish), a quale realtà farei riferimento, se non condivisa? E allora cos’è che rende ‘reale’ un linguaggio, un medium, la sua valenza intrinseca (qualità) o il fatto che sia condiviso (quantità)? Mensura – mens (mente) – mensch (uomo, in tedesco)… Protagora diceva che l’uomo (il singolo uomo) è la misura di tutte le cose. Quando questa misura(zione) è condivisa, la chiamiamo realtà; quando è patrimonio incomunicabile di un solo uomo, la chiamiamo follia. Quantità e qualità… il nodo che assillava Robert Pirsig, l’autore di “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” (1974). Prima di scrivere il libro, finì come Nietzsche in manicomio, per un periodo. Fu lobotomizzato. Da professore di filosofia che era, si trovò un lavoro come redattore di libretti di istruzioni per il montaggio… ancora logica, ancora un sentiero, una via, un percorso per rendere facile agli altri montare qualcosa… rendergli semplice la visione d’insieme… fare i giusti passi, nella corretta sequenza temporale… in vista dell’idea perfezionata, dell’oggetto compiuto, fatto e finito. Poi scrisse il libro. Rifiutato da 150 editori, il 151° lo pubblicò e divenne un best seller mondiale. Robert Redford se ne innamorò e volle trarne un film. Andò a trovare Pirsig ‘il lobotomizzato che scriveva manuali di montaggio’ in albergo. Gli spiegò il progetto, gli fece mille complimenti, lo pregò, lo supplicò di concedergli i diritti dell’opera… ma fu inutile. Redford non convinceva Pirsig come persona, c’era qualcosa in lui ‘che stonava’. Il libro rimase libro, il film non venne mai alla luce. Rimase un’idea (un contenuto mentale) del divo. La vedete la barchetta nella foto, sotto? …galleggia sull’acqua. Quella è la sua forma, visibile. Qui e ora, hic et nunc. Ma… proseguendo nel suo percorso, non diverrà essa stessa acqua, diluendosi in ciò che al momento la sostiene? Qui e ora, in quanto fatta di carta, non contiene già essa stessa ciò su cui galleggia, acqua? Dov’è la divisione, dov’è la separazione… se non nell’osservatore? Ebbene esiste uno stato di coscienza in cui la separazione cade, la vibrazione dell’Essere diventa costante, la consapevolezza totale… è una vera estasi, anche dei sensi. Credereste mai che qualcuno arrivato “lì” voglia tornare indietro? Difficile. E perché poi? Per amore degli uomini, come lo Zarathustra di Nietzsche? …per il gioco in sé, come il fanciullo di Eraclito? Chissà. Ma oggi, dopo tanti anni, ho cambiato idea sul rifiuto di Pirsig. Forse si è identificato un po’ troppo nella barchetta di carta, impedendo all’Onnipossibile di fare le sue vie, anche indipendenti da lui, ‘l’autore’, anche tradendo e sbagliando. Lasciando andare… anche suo ‘figlio’, il libro. E una lezione arrivò, molto dura, molto molto dura. Il figlio biologico di Pirsig, e protagonista del libro, fu ucciso accidentalmente durante una sparatoria, di fronte agli occhi del padre. Capite il messaggio? Via, via tutto, tutto quello che hai di più prezioso, la grande illusione… e la grande bellezza. A noi stanno togliendo il pianeta… capite? Cosa ‘sono’ le scie chimiche… stanno modificando l’atmosfera del pianeta, si chiama terraforming, terraformazione (guardate il film Transcendence). Ma noi la chiamiamo geoingegneria climatica… già, la nostra prospettiva umana… “troppo umana” smile emoticon Questa serie di atti, di difesa, di comprensione, di apertura… anche all’inaudito… e nello stesso tempo, vivere, amare, impegnarsi… La giusta misura.